Basta. Arriva sempre il momento in cui dici “basta”. Quando hai dato tanto senza ricevere, quando il tuo bene è andato ad infrangersi contro un muro di egoismo e di esasperato individualismo, di meschina incapacità di amare, capisci che è arrivato il momento di prendere il coraggio a due mani e farla finita.
Per quanto tu sappia che è l’unica scelta possibile, non è mai indolore, soprattutto quando hai piena cognizione che non tornerai indietro. Non può essere facile, e non lo è mai, buttare tanti anni alle ortiche, sentire il senso di totale fallimento, chiederti perché ci hai messo tanto tempo a capire, avere coscienza che quegli anni di abnegazione non ti potranno essere restituiti.
All’improvviso tutti i momenti vissuti con lui ti si presentano davanti anche coi loro lati oscuri, come se dentro di te le immagini che fino a quel momento erano offuscate e confuse acquistassero nitidezza. Inizi a vedere tutto il brutto di quella relazione, dimenticando, se ce ne sono stati, i momenti belli.
Tutto questo provoca un dolore assurdo, come se ti strappassero una parte importante di te, come se qualcuno cancellasse in un sol colpo tutta la vita trascorsa fino a quel momento. Hai rinunciato a tutto per quel rapporto: alla spensieratezza, alla gioia delle esperienze che avresti dovuto fare, a te stessa. E questo ti provoca una rabbia, un astio nei confronti di quell’uomo che ti rende ancora più ferma nel proposito. Determinata, finalmente.
Forse la cosa più difficile è non sapere chi sei e chi avresti potuto essere senza di lui. Non sei mai esistita se non in funzione sua. Che farai da questo punto in poi?
Sai però che la tua è la scelta migliore, l’unica scelta possibile e che non è troppo tardi per impossessarti della tua vita ed avventurarti alla scoperta di te stessa!
Non ne puoi più dei suoi “castighi” ,come fossi una bambina cattiva. E forse è proprio la bambina che è in te, quella a cui lui ha impedito di crescere, che per anni ha accettato le sue punizioni: silenzio, assenze, giorni trascorsi all’angolo.
Anche questa volta vuole punirti. Ma adesso è diverso, tu sei diversa.
La sua reazione è quella che ti aspetti: lacrime, insulti, minacce. E tu piangi, per la rabbia, per il dolore, per la paura, per la delusione, perché lo sforzo di rimanere ferma nella tua decisione ti sfianca. Continua a ripeterti che se va via adesso non lo rivedrai più. E quando se ne va ti lascia distrutta, svuotata, a chiederti se ce la farai a superare anche quel dolore.
Quello che viene dopo è solo angoscia. Notte allagata di lacrime, notte in cui tutto il silenzio che hai intorno è presagio della solitudine che ti spaventa più di ogni altra cosa. Perchè quando sei abituata a “vivere in due”, da sola ti senti incompleta, mancante, parziale, insufficiente.
Ti incontri col senso di fallimento, senti il peso delle scelte sbagliate, ti senti nel nulla più totale. E piangi, ancora, disperatamente. Da sola. Perché nessuno, in quel momento, immagina quanto hai bisogno di qualcuno che asciughi le tue lacrime. Magari senza dirti che, infondo, te la sei voluta tu.
Ma a quel punto niente può farti cambiare idea a costo di soffrire, di impazzire. A costo di non farcela.
Dopo aver distrutto i tuoi sogni adesso devi impegnarti nella tua impresa più difficile: ricostruire, dal nulla, la tua vita. Partendo da una te stessa che è interamente sconosciuta. Meravigliosa forse o forse no. Ma scoprirlo è un’avventura che, finalmente, hai la gioia di vivere.
(Photo MatteoMalagutti.com)
Interessante riflessione…. IO non ho più niente da ricostruire e aspetto il tempo che passa!
Avrai ricostruito anche tu,in passato….